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La Guardia di Finanza di Padova ha avviato il sequestro di crediti d’imposta falsi, beni e soldi per un valore di 2,7 milioni di euro nei confronti di 15 sospettati per truffa, riciclaggio e ricettazione, su ordine del Tribunale di Nocera Inferiore.

Truffa del bonus facciate a Padova

L’indagine, che ha coinvolto 15 persone e 2 società di Milano e Salerno, è partita da un’analisi di rischio della Guardia di Finanza di Padova, mirata a scoprire l’uso scorretto dei crediti d’imposta edilizi che potevano essere ceduti a terzi o convertiti in denaro presso banche.

Il “bonus facciate” permetteva di detrarre il 90% delle spese edilizie del 2020 e 2021 (60% nel 2022) in 10 anni, di ottenere uno sconto immediato in fattura o di cedere il credito a terzi. Le indagini, iniziate con controlli su una ditta di Padova, hanno rivelato una presunta frode di imprenditori edili, che avrebbero dichiarato falsi crediti d’imposta per 2,7 milioni di euro per lavori mai eseguiti.

Le società non idonee per i lavori

Nel corso delle indagini è emerso, infatti, che le società monitorate risultavano prive di strutture, risorse e mezzi idonei per la realizzazione dei lavori per oltre venti persone residenti in altre province italiane, che erano all’oscuro della truffa e che hanno dichiarato di non aver commissionato i lavori e di non conoscere le imprese coinvolte.

I falsi crediti, per un totale di oltre 400 mila euro, sono stati venduti a Poste Italiane. Parte del denaro è stata usata per comprare un’immobile, un’altra parte è stata trasferita su un conto in Lituania e il resto è stato lasciato ai complici. Gli altri crediti non ancora convertiti sono rimasti agli altri coinvolti.

Il giudice del Tribunale di Nocera Inferiore ha ordinato il sequestro di beni e soldi degli indagati, per un valore pari ai crediti d’imposta falsi, su richiesta della Procura e con prove della Guardia di Finanza di Padova, supportate da un’indagine europea dalla magistratura lituana.

L’ operazione mostra l’impegno della Guardia di Finanza, insieme all’Agenzia delle Entrate e alla Magistratura, nel combattere le frodi sui crediti d’imposta per assicurare il corretto uso delle risorse pubbliche destinate a famiglie e imprese.

 

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