“Voglio fare un appello ai cagliaritani: non perdiamo l’occasione, andiamo tutti a votare. Anche se la politica a volte può avervi delusi, non rinunciate a dire la vostra e a scegliere i vostri rappresentanti”. Alessandra Zedda, candidata dal centrodestra per la corsa a palazzo Bacaredda, ci crede e vuole crederci fino in fondo. Come nel basket, il suo sport di una vita, dove – dice – si gioca per vincere fino all’ultimo secondo. Promette una città più forte, inclusiva e sostenibile garantendo una migliore mobilità, più decoro urbano e sicurezza, attenzione alle politiche per il lavoro, accelerazione sui cantieri. E vuole scrivere la storia come” prima donna sindaco della capitale della Sardegna”
Un appello al voto, il suo, in un momento in cui la gente sembra non crederci più.
Il potere di cambiare le cose è racchiuso nel voto, che è un atto di responsabilità e un segno di fiducia nel futuro. Ora ho davvero l’opportunità di guidare la mia città e chiedo ai cagliaritani di sostenermi. Scegliere di votare è un modo per affermare la nostra voce e contribuire al miglioramento della comunità.
Perché lei?
Perché mio impegno in politica è solido, risale ai tempi della presidenza della circoscrizione Cep Fonsarda e non è mai venuto meno. Perché sono una donna e rappresento la vera novità. Cagliari può scrivere la storia scegliendo, per la prima volta, un sindaco donna, che metta cura e sensibilità – che sono forse i tratti femminili che ci sono più spesso riconosciuti – nell’amministrazione della capitale della Sardegna. Ho maturato una lunga esperienza al servizio delle istituzioni e credo fermamente di avere molto da dare e fare per Cagliari, con competenza e dedizione.
Quali sono i punti centrali del suo programma?
Per cominciare la sicurezza, la pulizia, la riqualificazione urbana e il decoro della nostra città. Dobbiamo far rivivere i quartieri di Cagliari, sosterremo la ristrutturazione di edifici e il censimento di quelli, pubblici e privati, in tutto o in parte inutilizzati. Gli esempi non mancano: nel pubblico, il carcere di Buoncammino, l’Ospedale civile o il Palazzo delle Scienze; per il privato, l’edificio ex Cariplo. Con interventi di rigenerazione urbana possono essere riqualificati interi quartieri, come Sant’Elia, San Michele, Sant’Avendrace. Favoriremo forme di finanziamento anche tramite partnership di pubblico e privato. Creeremo spazi pubblici accoglienti con illuminazione e telecamere, attueremo programmi di housing sociale, promozione di attività culturali ed economiche, così che le periferie siano centro di interessi della cittadinanza, con particolare attenzione per anziani e disabili. E poi spazi per artisti, coworking, piccole imprese e mercati locali.
E sulla viabilità?
Vogliamo riaprire la città e liberarla dal traffico per creare un ambiente urbano smart, vivibile e sostenibile, puntando sull’uso dei mezzi pubblici e sull’uso intelligente dell’auto con un piano del traffico coadiuvato dal piano della sosta e da un piano speciale per i parcheggi, e migliorando funzionalità e sicurezza delle piste ciclabili.
Ha anche una proposta sull’aeroporto di Cagliari.
E’ un aeroporto internazionale non solo perché si trova nella città di Cagliari, capitale della Sardegna, ma anche perché rappresenta la nostra principale porta d’ingresso. È fondamentale trovare tutte le modalità necessarie affinché il Comune entri a far parte della governance del proprio aeroporto.
Quanto conta l’istruzione nel suo programma di governo della città?Moltissimo. Ai giovani l’amministrazione deve garantire programmi di orientamento scolastico e professionale, che offrano sostegno nella transizione dalla scuola al lavoro, borse di studio e agevolazioni per l’accesso all’istruzione superiore. Puntiamo in alto, a un’Università innovativa e sempre più attrattiva con le STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), ma soprattutto con la vocazione identitaria, naturalistica e culturale che ci contraddistingue. Poi ci sono i centri provinciali per l’istruzione degli adulti e un sistema di welfare scolastico, che si potrà tradurre anche in una carta-sconti per l’acquisto di materiale scolastico, ingresso nei musei, ma anche nel supporto per l’organizzazione e la partecipazione a gite e viaggi d’istruzione.
Vuole dire qualcosa ai cagliaritani a poche ore dal voto?
Votate per me. E insieme faremo la storia.
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