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ƈ la settimana delle elezioni europee. Lā€™8 e il 9 giugno andremo a votare per scegliere i membri del Parlamento europeo. Alzi la mano chi ha letto i programmi dei partiti. Probabilmente pochi.

Ecco un bignami sulle posizioni dei partiti in merito ai temi del lavoro, che si intrecciano eccome con direttive, programmi e progetti di finanziamento europeo.

Scrivere GiorgiaĀ Il partito della premier Meloni mette al punto unoĀ ā€œLā€™Europa del lavoroā€. Sottotitolo: Ā«Investire sulle imprese e sulla formazione per creare occupazioneĀ». Segue un elenco di nove punti che vanno dalla limitazione del Ā«peso amministrativo e burocratico derivante dalle normative UeĀ» allā€™individuazione delle Ā«risorse non spese nellā€™ambito del bilancio Ue da utilizzare per la detassazione verso le aziende che creano nuova occupazione di qualitĆ Ā». La questione lavoro si intreccia con gli incentivi alla natalitĆ  per una cultura Ā«baby friendlyĀ» e con i pericoli che arrivano dallā€™intelligenza artificiale. Nel capitolo sulla protezione dei confini, si dice anche che si vogliono Ā«prevedere quote di immigrazione regolare attraverso lā€™incontro tra domanda e offerta di lavoroĀ».

Nel nome di BĀ Forza ItaliaĀ ha un programma molto breve e per punti. Al capitolo 3, ā€œIncentivare libertĆ  dā€™impresa e competitivitĆ ā€, ĆØ scritto che si vuole arrivare a un Ā«PianoĀ  di investimenti per lā€™occupazione europea di qualitĆ . Favorire la mobilitazione di risparmi privati e contrastare la disoccupazione giovanile e femminile, tutelando la maternitĆ . Favorire la mobilitĆ  del lavoro con un lasciapassare europeo per la sicurezza socialeĀ».

Ā«PiĆ¹ Italia meno EuropaĀ»Ā La LegaĀ ha un programma di 18 pagine, che si apre con i manifesti di Matteo Salvini che dice ā€œBASTAā€ o ā€œSTOPā€ a varie cose, tra cui carne chimica, insetti, Ā«euro-follie greenĀ», soldati italiani in Ucraina. Sul fronte economico propone la Ā«fine delle politiche di austeritĆ Ā» per aumentare il potere dā€™acquisto dei lavoratori e raggiungere la Ā«piena occupazioneĀ» (da aggiungere tra gli obiettivi primari della Bce) evitando il dumping fiscale tra Stati.

Manifesto DemĀ IlĀ Partito democraticoĀ rivendica la centralitĆ  delle politiche europee dal Next Generation Eu al Sure, per la tutela dei posti di lavoro. Contrariamente a quanto dicono i nazionalisti, spiegano. Poi perĆ² la proposta non si discosta molto da quella della Lega: Ā«Promuovere una nuova governance economica che superi definitivamente lā€™austerity con regole di bilancio che guardino prima di tutto agli investimenti comuni e alla tutela dei posti di lavoroĀ». Contro il lavoro povero, propongono poi di integrare la direttiva Ue sui salari minimi con una direttiva sui Ā«salari equiĀ», lā€™abolizione degli stage gratuiti e la trasformazione del Sure in uno strumento permanente per accompagnare le transizioni digitale ed ecologica. Tra le proposte ci sono anche una ā€œGaranzia universale per il lavoroā€, una direttiva sul reddito minimo e anche il congedo paritario e non trasferibile.

Grillini prolissiĀ I Cinque Stelle hannoĀ il programma piĆ¹ lungo: 103 pagine. Chiedono un Ā«reddito di cittadinanza europeoĀ», una Ā«direttiva dignitĆ Ā» (sulla scia del decreto che approvarono in Italia sui contratti a termine), il salario minimo, la paritĆ  salariale uomo-donna, una direttiva sulla settimana corta, il congedo per chi soffre di dismenorrea (dolori causati dal ciclo mestruale). Poi auspicano la creazione di una commissione speciale nel Parlamento europeo che analizzi e valuti gli impatti economici e sociali dellā€™intelligenza artificiale.

In fondo a sinistraĀ Alleanza Verdi e Sinistra ha titolato il programmaĀ ā€œIl coraggio di osareā€, in cui si parla molto di lavoro. Le proposte sono varie: uno Statuto europeo del lavoro, una direttivaĀ sulla transizione giusta, sanzioni piĆ¹ severe per le direttiveĀ in materia di salute e sicurezza sul lavoro, armonizzazione di salari e condizioni di lavoro per il personale sanitario, contrasto al dumping sui salari,Ā riduzione della settimana lavorativa.

Spostiamoci al centroĀ AzioneĀ ha scritto un programma di cinquanta pagine e ha fatto pure un podcast. Il partito di Carlo Calenda insiste sui pericoli legati alla denatalitĆ  e vede nellā€™immigrazione Ā«lā€™unica leva su cui lā€™unione puĆ² fare affidamentoĀ», allargando al settore privato il programma Euraxess destinato solo ai ricercatori universitari. Azione poi immagina un sistema analogo al Mes perĀ Ā«finanziare le politiche demografiche e lā€™accesso delle donne al mercato del lavoroĀ», un Ā«Pnrr dedicato ai diritti socialiĀ» e un Ā«ā€œNew Dealā€ per lā€™uomo nellā€™era digitaleĀ».

Stati Uniti dā€™EuropaĀ La lista diĀ Italia Viva e PiĆ¹EuropaĀ al punto tre del programma parla de ā€œLā€™Europa dei giovani e del lavoroā€. Si chiedono: politiche per lā€™imprenditoria giovanile, garantendo alle start up lā€™accesso diretto agli investimenti pubblici europei e sviluppando piattaforme digitali che mettano in condivisione le opportunitĆ  di investimento e di lavoro oltre i confini nazionali; un mercato europeo unico del lavoro, introducendo un quadro di regole comuni volte a superare le barriere nazionali alla mobilitĆ  dei lavoratori, al riconoscimento dei titoli di studio, allā€™accesso alle professioni; un sussidio di disoccupazione europeo per intervenire nelle aree depresse in cui si verificano crisi localizzate.

Tutti gli altriĀ La lista LibertĆ  di Cateno De Luca difende ambulanti e balneari dalla direttiva Bolkestein, gli agricoltori e i pescatori e chiede lā€™abolizione della Fornero. Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi, tra le varie cose, vuole un piano industriale europeo contro la disoccupazione e investimenti nellā€™economia spaziale.Ā Pace, terra, dignitĆ Ā di Michele Santoro chiede un sostegno economico universale a chi resta senza lavoro e la riduzione dellā€™orario a 32 ore a settimana, in tutta Europa.

Ok, noi li abbiamo letti per voi.

Ora, perĆ², lā€™8 e il 9 giugno voi andate a votare!

Ā 

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