Falcone spicca il volo, Baschirotto abbassa la cresta #finsubitoagevolazioni

Difficile analizzare l’intera stagione di una squadra. Ancor di più se l’oggetto di studio è il Lecce che, quest’anno più che mai, è stato l’esemplificazione di un’annata a più facce. Una vera e propria altalena di emozioni che ha avuto inizio il 20 agosto 2023, data in cui il club salentino vince contro la Lazio per 2-1. Un impatto importante e che, con il passare delle giornate, si è ridimensionato sempre di più, al punto da diventare l’esatto opposto. Un crollo inevitabile, ma che ha toccato il fondo nel ritorno contro l’Hellas Verona.

Nel finale del match, infatti, a catturare l’attenzione è stata la presunta testata di Roberto D’Aversa nei confronti di Henry. Cartellino rosso e tutto risolto, almeno all’apparenza. Non passa molto dall’accaduto che l’allenatore del club salentino viene esonerato. Una decisione ferma quella della società giallorossa che non lascia spazio ad interpretazioni. Qui si apre un nuovo capitolo per il Lecce che vede Luca Gotti sulla propria panchina. Un cambio tanto semplice quanto mirato, che dà una svolta importante alla formazione in termini di risultati, conquistando così la salvezza.

Senza ombra di dubbio i giallorossi ne hanno dovute passare di tutti i colori. Chi più e chi meno, i calciatori hanno dato il proprio contributo per conquistare un obiettivo che sembrava esser diventato utopia. Arrivati alla fine, però, è anche doveroso tirare le somme e tracciare la linea tra chi ha fatto la differenza, i top, e chi invece ha deluso le aspettative, i flop.

Da Falcone a Krstovic: una salvezza da top

Una salvezza sudata e voluta che passa dalle gesta di coloro che si sono distinti maggiormente in questa stagione. A comandare su tutti è sicuramente Wladimiro Falcone. L’estremo difensore, nonostante le 54 reti subite in 38 presenze, è stato protagonista di un’altra stagione da leader assoluto. La difesa non perfetta dei giallorossi ha costretto molte volte il portiere italiano a superarsi, con numerosi interventi che hanno salvato la propria squadra. Come sempre le critiche non sono mancate per alcuni errori evitabili, ma le statistiche parlano chiaro.

Nei 90 minuti Falcone ha il 71.1% di parate, con una media di 1,46 reti subite a partita. Numeri importanti se si pensa alla grande quantità di tiri incassati dal Lecce che, per quanto concerne la fase difensiva, non è stato impeccabile. In un reparto che non ha brillato, a spiccare sono stati Dorgu e Gallo. Inizialmente antagonisti per ruolo e per filosofia da terzini, partita dopo partita sono cresciuti anche grazie all’arrivo di Gotti che ha messo fine alla competizione interna, schierandoli entrambi titolari.

Una mossa che ha ripagato il tecnico giallorosso che tra le mani si è ritrovato due gioielli assoluti. Il mercato del resto ne è la prova, soprattutto per Dorgu che, conteso tra Napoli e Juventus, si è tolto diverse soddisfazioni al suo primo anno in Serie A. Sulla stessa linea d’onda viaggia il bomber giallorosso Krstovic che si è messo in mostra a dovere in questa stagione. 7 gol e 2 assist in 35 partite, questi i numeri del montenegrino. Attenzione, però, a non farlo passare subito per un fenomeno.

Da migliorare, infatti, non sono soltanto i numeri, ma anche la continuità in termini di prestazioni. Dopo un inizio scoppiettante, Krstovic si è lentamente spento al punto da diventare quasi inesistente. Un andamento più che normale al primo anno di Serie A, ma che dovrà essere affinato a partire dalla prossima stagione.

Da Baschirotto ad Almqvist: quanti flop inattesi

Gli obiettivi si raggiungono tutti insieme, questo è vero, ma è inevitabile che i migliori talvolta sopperiscano agli errori di coloro che sono meno pronti. Questa è una situazione ben nota in casa Lecce che ha avuto diversi flop. Il primo, forse il più inaspettato ad inizio stagione, è senza ombra di dubbio Federico Baschirotto. Il difensore giallorosso, infatti, dopo il grande impatto della scorsa annata ha deluso completamente le aspettative, rivelandosi una delle più grandi delusioni giallorosse.

Non si parla solo di reti realizzate, 3 nella stagione 2022-2023 e 0 nell’ultima annata, ma anche e soprattutto di attenzione nelle marcature. Più volte il difensore italiano è stato protagonista in negativo del reparto difensivo, non dando più quel senso di sicurezza del primo anno in Serie A. Da sottolineare, però, c’è un aspetto positivo. Baschirotto, infatti, ha disputato ben 37 gare su 38 disponibili, rivelandosi una certezza dal punto di vista delle presenze in campo.

Dalla difesa si fa un grande salto, passando direttamente all’attacco. Dopo la prima annata in Serie A nel 2022-2023 da Banda ci si aspettava sicuramente di più, ma così non è stato. A penalizzare l’esterno offensivo giallorosso sono stati anche i tanti infortuni che hanno evidenziato una netta differenza tra la prima e la seconda annata con la maglia del club salentino.

Infatti nella prima stagione le presenze sono state ben 36, mentre nella seconda il numero è calato drasticamente a quota 21. La poca continuità trovata, inoltre, ha influito in maniera più che negativa su un calciatore che per il suo modo di giocare, nel cercare spesso e volentieri l’uno contro uno sulla fascia, ha bisogno di stare bene fisicamente per essere incisivo. Chiuso il discorso Banda si rimane sempre in zona d’attacco, ma ci si sposta sulla fascia opposta, ovvero la destra.

Qui a vaneggiare è Almqvist. Arrivato a luglio 2023 in prestito dal Rostov, la curiosità nel vederlo in campo era alle stelle, poi la luce si è spenta. Partita dopo partita, lo svedese ha sempre dato la sensazione di poter fare sempre qualcosa in più, senza riuscire mai a trasformare quel presentimento in realtà. Le idee ci sono, gli spunti anche, a mancare è la freddezza dell’ultima giocata, quella più importante e che può decidere una partita.

I risultati del resto passano anche dai numeri che hanno visto Almqvist autore di 2 gol e 3 assist. Un bottino alquanto misero e che fa tentennare il Lecce sul suo eventuale passaggio a titolo definitivo al club salentino. Forse una cifra troppo alta, forse lo svedese ha sprecato una grande occasione.