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diAlberto Zorzi e Paolo Guidone

Contributo d’accesso, il sindaco Luigi Brugnaro conferma la validità del piano di contenimento dei flussi turistici avviato un mese fa: «Meno caos nei giorni di bollino nero, finora è stato un successo»

Il contributo d’accesso da 5 euro ha «tagliato» di circa 10 mila persone al giorno gli arrivi a Venezia nei giorni clou. La stima è ancora «a naso», ma ieri il sindaco lagunare Luigi Brugnaro ha voluto rivelarla per la prima volta in risposta alle ennesime domande sul ticket, partito ormai un mese fa e arrivato a 17 giorni operativi. «I risultati dobbiamo misurarli sui numeri, non abbiamo una serie storica precedente – ha detto Brugnaro – Ma ho l’impressione che 5-10 mila persone le abbiamo tolte rispetto ai picchi che ci aspettavamo. Avere invertito un trend è “tanta roba”».




















































Stima prudente

Certo da Ca’ Farsetti c’è prudenza, anche perché gli stessi numeri raccolti in questi primi giorni di sperimentazione – è stato previsto per 11 giorni consecutivi dal 25 aprile in poi e tutti i weekend fino al 14 luglio, salvo il prossimo – dimostrano come a Venezia arrivino in una giornata spesso e volentieri oltre 100 mila persone e dunque si tratta di una quota non così significativa. «Però in queste giornate da “bollino nero” nel pre-Covid a volte c’era un livello di intasamento totale, con il ponte della Libertà bloccato per ore – riprende Brugnaro – Questo non è successo».

Resta una città aperta

I numeri «reali» il Comune conta di averli ad agosto-settembre, quando i dati saranno elaborati e incrociati anche con i controlli con le telecamere. E Brugnaro ribadisce che anche quando verrà stabilita una «soglia» di carico per la città, non succederà mai che venga chiusa ai turisti «pendolari», gli unici che pagano (salvo gli esenti, tra cui tutti i veneti) dato che chi soggiorna in strutture ha in conto già la tassa di soggiorno: in questi primi giorni sempre attorno ai 15-20 mila, oltre le aspettative. «Noi però la città la vogliamo aperta – sottolinea – Possiamo tentare di alzare la cifra o allungare gli orari, visto che ora abbiamo messo il limite alle 16». 

La fase due

È la famosa «fase 2» di cui il Comune parla da tempo e che dovrebbe concretizzarsi nel 2025, quando i giorni aumenteranno rispetto ai 29 di quest’anno e il ticket verrà modulato. Una delle ipotesi è proprio che, superata una certa soglia di turisti prenotati (siano paganti o esenti), la cifra per entrare salga fino al massimo previsto dalla norma che l’ha introdotto, ovvero 10 euro. Una modulazione potrebbe essere fatta anche sui giorni (si paga di più in quelli più affollati), oppure si potrebbe farlo pagare fino a sera, dato che molti residenti sottolineano che attualmente non tutela la città dalle scorribande serali dei «bacaro tour» o degli adii al celibato.

Servono regole 

«Sono soddisfatto perché avevo paura di disturbare i cittadini e non è successo – ragiona il sindaco – Culturalmente era importante che gli ospiti capissero il senso dell’operazione che mira a difendere la città». E anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha «benedetto» il provvedimento. «Quando si entra in una città come Venezia dove ci sono centinaia di migliaia di turisti che vogliono visitarla – ha commentato ieri – bisogna dare delle regole perché altrimenti si rischia di danneggiare un patrimonio che è mondiale e non soltanto di questa regione e di questo Paese». 

Il capitolo affitti turistici

Brugnaro ha poi ribadito che a breve il Comune emanerà anche il regolamento sugli affitti turistici, che per molti sono uno dei motivi principali dello spopolamento della città. «Abbiamo aspettato che il governo emanasse questo decreto che il ministro Santanchè annunciava continuamente – ha spiegato – Dobbiamo essere allineati con la Regione e il governo, non dobbiamo creare confusione ai privati». Da un paio d’anni in realtà c’era il cosiddetto «emendamento Pellicani», presentato dall’allora deputato veneziano del Pd, che consentiva di regolare le locazioni sopra i 120 giorni. Quello su cui sta lavorando la giunta però non è un limite, ma una sorta di registro con obblighi e requisiti a cui si dovrà iscrivere chiunque affitta il proprio immobile sopra quella cifra: per esempio farsi carico dell’accoglienza, stabilire orari di arrivo consoni, dare indicazioni sulla raccolta differenziata dei rifiuti e così via.

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30 maggio 2024

 

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