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Dal BNPL ai mutui, l’intero settore del credito alle famiglie sta attraversando importanti sviluppi grazie al digitale.

Dai dati Cetif emerge come il digitale abbia recentemente abilitato una serie di innovazioni e servizi finanziari per offrire nuove modalità di accesso al credito.

Il credito ESG

Tra le nuove soluzioni di credito possiamo confermare come le forme di credito più sviluppate siano quelle inerenti al credito ESG, sia per privati sia per aziende, e soprattutto quella del Credito Personale digitale.

L’offerta di altre nuove forme di prestiti digitali quali credito pre-autorizzato, e finanziamento finalizzato al carrello, si trovano in stato più embrionale. Il BNPL viene proposto da un numero minimo di istituzioni finanziarie e oggi viene erogato principalmente da istituti di pagamenti fintech e tradizionali.

Il finanziamento personale e il mutuo digitale

Nei prossimi due anni, le istituzioni finanziarie intendono implementare il credito personale digitale che, rispetto alle altre soluzioni di credito, sarà quello più offerto sul mercato.

Inoltre, si avranno importanti avanzamenti anche nell’implementazione delle soluzioni di mutuo digitale e di credito pre-autorizzato.

Nuove tecnologie per il credito

Per quanto riguarda l’implementazione delle nuove tecnologie nell’area del credito, le istituzioni finanziarie hanno deciso d’implementare e di puntare per il prossimo futuro solo su alcune delle tecnologie considerate come disruptive per il settore finanziario in generale.

Attualmente, l’identità digitale, la firma digitale remota e i Data Analytics sono le tecnologie più utilizzate nell’area del credito.

Al contrario, le istituzioni non sembrerebbero interessate all’utilizzo della tecnologia Blockchain e l’Open API in quest’area probabilmente legata anche alla necessità di attendere maggiori chiarimenti normativi del regolatore europeo.

Per il 2025, oltre ad aumentare l’utilizzo delle tecnologie oggi più implementate, le istituzioni finanziarie porranno una forte enfasi anche nell’utilizzo di chatbot per l’area del credito mentre l’Intelligenza Artificiale verrà utilizzata maggiormente per il credit scoring e il monitoraggio del credito (dati Cetif, 2023).

Come procede il credito alle famiglie

Dalla ricerca Cetif emerge come il 2023 e la prima parte del 2024 fotografano un andamento differenziato tra il credito alle famiglie nel lungo periodo e quello nel breve. I mutui, come noto, hanno avuto qualche segnale di sofferenza, a causa del rialzo dei tassi, dell’inflazione e dello scenario economico incerto.

I prodotti a breve, invece, mostrano un trend opposto, con i prestiti personali e i finalizzati che vengono utilizzati anche per fare fronte a spese correnti, come quelle sanitarie.

«Rialzo dei tassi e nuove abitudini di consumo aprono molti spazi di miglioramenti al lending – spiega Chiara Frigerio, Professoressa di Organizzazione Aziendale e Segretario Generale del Cetif dell’Università Cattolica di Milano. Le grandi banche e gli attori specializzati nel credito al consumo hanno già investito in innovazione, mentre ora anche le realtà medie e piccole stanno avviando iniziative interessanti. In generale, in questa fase vediamo una certa focalizzazione sui prodotti semplici e il permanere di una certa separazione tra il canale fisico e quelli digitali».

L’andamento dei prestiti personali

Nello specifico, i dati di Cetif Research mostrano come nel Q1 2023, il ticket medio del prestito personale ha subito una leggera contrazione del -5% mentre il numero di operazioni e l’ammontare deliberato sono aumentati.

Tramite l’analisi della distribuzione anagrafica della clientela, si evidenzia che il prestito personale è principalmente richiesto dalle fasce 35-49 anni (per un 33%) e 50-65 anni (per un 35%).

I finanziamenti finalizzati: meno clienti, ticket più alti

Facendo invece un focus sul finanziamento finalizzato si veda come nel Q1 2023 il numero di clienti retail è diminuito del -6% ma i ticket medi sono aumentati del +23%.

Osservando la distribuzione anagrafica della clientela, si nota come il finanziamento finalizzato sia principalmente richiesto dalle fasce 25-34 anni (per un 28%) e 35-49 anni (per un 30%). (Cetif, 2023)

La cessione del quinto cresce

Ancora, prendendo in considerazione la cessione del quinto, la ricerca Cetif mostra come nel Q1 2023 si è verificata una crescita del numero di operazioni e dell’ammontare totale deliberato, sebbene ci sia stata una contrazione del ticket medio del 7%.

Passando ad analizzare la distribuzione anagrafica della clientela, si nota come la cessione del quinto sia principalmente richiesto dalle fasce 50-65 anni (per un 36%) e oltre 60 anni (per un 36%).

Investimenti lato e-commerce

Un primo ambito di investimento è il commercio elettronico. Un ambito in cui i player tradizionali erano storicamente poco presenti e che ha spalancato le porte al fintech.

«La nuova concorrenza di soluzioni come il Buy Now Pay Later – commenta Frigerio – ha dato un impulso generale alla digitalizzazione anche per i prestiti personali e i finalizzati. Questo sta portando a una riduzione dei costi operativi di tutto il comparto e a un miglioramento della qualità del processo di erogazione, anche dal punto di vista dei tempi di approvazione».

Ridurre i tempi di risposta

Nel complesso del settore, il “time to yes” medio si è ridotto del 20% (Cetif, 2023).

Il dato sintetizza però le performance complessive, mentre ci sono realtà, specie bancarie, che hanno snellito moltissimo il tempo di approvazione.

«Le banche conoscono bene il loro cliente e hanno accesso, ad esempio, ai dati sui movimenti di conto corrente – conferma Frigerio – sono quindi in grado di ridurre il time to yes, a volte fino a pochi secondi, come nel caso di credito preapprovato».

Le acquisizioni per crescere nella UX

L’accesso alla miniera di dati dei conti correnti ha permesso alle banche sia di avviare un rinnovamento del credito al consumo verso processi più digitali e semplicità di erogazione, sia di “ricambiare il favore” alle fintech, con il lancio di soluzioni di dilazione di pagamento, anche tramite acquisizioni.

«Il BNPL non è però una nicchia interessante per le banche: il loro core business è un altro – precisa Frigerio. Il digital lending è piuttosto un laboratorio, che porterà nel prossimo futuro a investimenti più ampi e generali per digitalizzare i processi del credito, sia alle famiglie sia alle imprese. L’obiettivo non è replicare il prodotto BNPL, bensì la sua user experience: è però cruciale che la banca non porti innovazione solo sul canale digitale, ma anche su quello fisico che presidia da sempre, cioè il punto vendita».

Ecco, quindi, che il Buy Now Pay Later ha avuto il merito di smuovere il mercato, con un’onda lunga nei prossimi anni che potrebbe accelerare anche l’implementazione delle soluzioni di mutuo digitale (Cetif, 2023).

Con tutti i distinguo del caso. «Chiariamolo subito: parliamo di prodotti molto differenti – premette Frigerio. I mutui ipotecari rientrano nel calcolo del capitale di rischio: tempi e controlli non possono essere gli stessi della dilazione di pagamento per un paio di scarpe. Ma le banche, digitali e non solo, lavorano a processi molto più spinti anche per rispondere a un mercato immobiliare che in alcune geografie richiede molta velocità».

I limiti della digitalizzazione nel mutuo

Ridurre il time to yes per un mutuo, però, richiede di ripensare il modo in cui la banca si relaziona con le terze parti. Tutta una serie di fonti di dati e, soprattutto, il perito.

«Il mutuo richiede una valutazione da parte di una terza parte, cioè il perito – spiega Frigerio – e per quanto io possa automatizzare il meccanismo di raccolta delle informazioni, il certificatore deve essere una persona, per quanto supportata da dati e processi intelligenti.

L’attività del perito va supportata con informazioni raccolte grazie a tecnologie come le immagini satellitari, oppure quelle scattate da droni, e poi informazioni catastali, video perizie, certificazioni di classe energetica e così via. È questa la grande sfida nella digitalizzazione dei processi di delibera di un mutuo».

 

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