Palazzetto dello sport
Nel 2011 il comune di Manduria aveva ottenuto un finanziamento di 500mila euro per il palazzetto dello sport. Provvidenze che ha poi perso nel 2016 perché a quella data erano scaduti i termini per realizzarlo così ha dovuto restituire la somma allo Stato. L’amministrazione messapica dell’epoca (quella attuale cerca ora di ottenere un altro finanziamento di 4 milioni di euro con la speranza di rientrare nei Giochi del Mediterraneo del 2026), aveva fatto passare inutilmente cinque anni senza riuscire a sfruttare l’opportunità data dallo stanziamento a fondo perduto. Eppure era tutto pronto, compresi progetto e sito individuato sulla via per San Pancrazio Salentino.
La struttura avrebbe dovuto avere un’estensione di circa settemila metri quadrati dedicata alle attività di squadra più diffuse come campo polivalente coperto per calcio a cinque, pallacanestro e pallavolo.
Nel 2011, risale a quell’anno il finanziamento, il comune di Manduria aveva usufruito di una corsia preferenziale nella concessione dello stanziamento quale ristoro per i disagi sopportati dell’emergenza profughi ospitati nel campo allestito nell’ex aeroporto militare sulla via per Oria. Ad ottenere quel finanziamento, ora perduto, fu l’allora sindaco di Paolo Tommasino. Quello di Manduria era tra i primi 41 progetti dell’iniziativa del Pon per la sicurezza, “Io Gioco Legale”, cofinanziato dall’Unione Europea e gestito dal Ministero dell’Interno.
Vuoi commentare la notizia? Scorri la pagina giù per lasciare un tuo commento.
© Tutto il materiale pubblicato all’interno del sito www.lavocdimanduria.it è da intendersi protetto da copyright. E’ vietata la copia anche parziale senza autorizzazione.
In tempo reale le ultimissime da Adnkronos
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui