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La Politica europea di Coesione supporta il recupero degli edifici storici, che possono così tornare a disposizione delle comunità.

Come a San Tammaro, in provincia di Caserta, dove il finanziamento di 5 milioni di euro erogato tramite il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020 gestito dalla Regione Campania ha permesso la prosecuzione dei lavori di restauro conservativo e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e naturale del Real Sito di Carditello.

La tenuta faceva parte di un gruppo di 22 proprietà della dinastia reale dei Borbone. I lavori per la sua costruzione iniziarono intorno al 1787 per volere del re Ferdinando IV. A progettare il Real Sito fu l’architetto Francesco Collecini, allievo di Luigi Vanvitelli, che realizzò la Reggia di Caserta.

Proprio come il capolavoro di Vanvitelli, anche il Real Sito di Carditello è stato progettato in stile Neoclassico. La Palazzina Reale è immersa in una vasta area verde con boschi, pascoli e terreni per la coltivazione, che portarono i Borbone alla decisione di farne l’azienda agricola reale.

Qui si coltivava il grano e si allevavano cavalli di razza pregiata, che potevano correre all’interno del Galoppatoio – ancora oggi, il più grande ippodromo al mondo inserito all’interno del perimetro di un edificio. Nella tenuta aveva sede anche la Reale Industria della Pagliara delle Bufale, per la produzione di prodotti caseari.

Dopo la dismissione nel 1919, il Real Sito di Carditello è entrato in uno stato di abbandono e decadenza. Fino al 2014, anno in cui è stato acquisito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, anche grazie all’impulso dato dalla cittadinanza, che nel 2012 si era espressa a favore del Real Sito durante il censimento dei Luoghi del cuore del Fondo per l’ambiente italiano (FAI), facendolo arrivare tra i primi posti della classifica.

Dal 2016, la gestione del Real Sito di Carditello è affidata alla Fondazione omonima, di cui fanno parte il Ministero della Cultura, la Regione Campania e il Comune di San Tammaro.

I lavori di restauro finanziati con i fondi europei sono ancora in corso, e riguardano le aree del tempietto (da cui il re assisteva agli spettacoli ippici), l’abbeveratoio esterno, le gradinate dell’Ippodromo di Ferdinando IV, le colonne dei cancelli di accesso e il fossato in tufo che circonda il Galoppatoio.

Fra il 2021 e il 2022, lo stato di avanzamento dei lavori di restauro è stato oggetto del monitoraggio civico realizzato nell’ambito di A scuola di OpenCoesione (Asoc), un percorso didattico per promuovere la cittadinanza attiva e consapevole nelle scuole italiane, che ha coinvolto gli e le studenti dell’Istituto magistrale Salvatore Pizzi Capua di Capua, in provincia di Caserta.

Nell’ambito di Cultura Crea 2.0, il programma della politica di coesione che sostiene imprese e iniziative no profit nel settore turistico e culturale nel Sud Italia, sono stati poi erogati altri 2,6 milioni di euro di finanziamento, attingendo ancora al Fondo europeo per lo sviluppo regionale 2014-2020, che hanno permesso di realizzare all’interno del Real Sito itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta, spettacoli, concerti, attività ricreative e percorsi per le scuole.

Grazie al supporto dei fondi europei, il Real Sito di Carditello torna a essere un luogo vivo, di cui godere in tutta la sua rinnovata bellezza.

Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea. Dei contenuti editoriali sono ideatori e responsabili gli autori degli articoli. La Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsivoglia uso fatto delle informazioni e opinioni riportate.

 

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