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CASORATE SEMPIONE – Con il nuovo tavolo tecnico in Regione Lombardia per il Masterplan di Malpensa, torna prioritaria la progettazione di infrastrutture legate alla mobilità dolce. Su tutti spicca la ciclopedonale lungo la superstrada 336 – di fronte al terminal 2 – che dovrebbe unire Somma Lombardo, Casorate Sempione e Cardano al Campo. Fino ad arrivare a Gallarate. In questo contesto irrompe l’ultima proposta: integrare nel piano un nuovo tratto che dall’ex Nautilus porta fino al centro sportivo Altobelli. E la tangenziale di Arsago.

Un nuovo tratto

La richiesta – presentata al tavolo di Palazzo Lombardia ieri, 21 maggio – arriva dal sindaco casoratese Dimitri Cassani. «L’obiettivo è integrare il piano già impostato», dice. Che prevede, in linea di massima, una ciclopedonale che da via Giusti (Somma) costeggia la 336 di fronte all’aeroporto per arrivare in via Giovanni XXIII (Cardano): «L’idea è realizzare quindi un nuovo tracciato che dall’incrocio con l’ex discoteca Nautilus possa svilupparsi lungo la Sp68 fino alla rotonda dell’Altobelli. Questo permetterebbe di creare una sorta di anello destinato alla mobilità dolce che unisce i tre Comuni».

La bozza progettuale infatti è stata presentata in maniera congiunta dai tre enti locali. In base alle stime illustrate, si parla di 486mila euro di opera da aggiungere agli 1,2 milioni già previsti per la prima parte dell’intervento.

I 100mila euro già finanziati

Va tenuto conto che, nel 2020, Regione Lombardia finanziò Cardano con 100mila euro. Contributo che sarebbe servito a realizzare il tratto della pista compreso tra l’uscita di Cardano-Casorate e il terminal 2 di Malpensa. Ma la nuova integrazione progettuale, avanzata ieri al tavolo tecnico, apre un nuovo scenario: il sindaco cardanese Maurizio Colombo, racconta Cassani, «ha chiesto di stralciare quel finanziamento, spostando i soldi sul nuovo piano perché ritenuto più completo».
Che si parli di Masterplan o di collegamento ferroviario T2-Gallarate, per «Casorate non c’è nessun tipo di ritorno diretto a livello infrastrutturale o compensativo». Da qui nasce la richiesta di «vedere almeno la realizzazione di un intervento che va in direzione della sostenibilità ambientale e della mobilità dolce». La richiesta è stata già depositata, «attendiamo una risposta dagli enti competenti e confidiamo che, dato il costo inferiore a 2 milioni di euro, per tre Comuni coinvolti, si riescano a trovare le risorse per realizzarla».

La tangenziale di Arsago

Nel frattempo il sindaco di Arsago Seprio, Fabio Montagnoli, ha riportato al tavolo la necessità di mettere a terra le opere che riguardano il cosiddetto “Gruppo uno”. Sono gli interventi già inseriti nel Piano delle opere pubbliche della Provincia di Varese. E che hanno chiamato in causa anche Regione Lombardia per ottenere i finanziamenti. Tra questi, spicca l’ampliamento di via Giusti (stimato per 9 milioni di euro). Ma anche l’allungamento della Sp49, ovvero l’ultimo tratto della tangenziale di Arsago: il piano da 12 milioni che prevede che la strada passi sotto la ferrovia per immettersi sul Sempione a Somma Lombardo. Trattandosi inoltre di opere che interessano gli spostamenti da e per l’aeroporto, Sea ha confermato di voler mettere in campo i propri tecnici per la progettazione. Così come ha già dimostrato per i lavori della via Giusti.
Da un punto di vista viabilistico queste sono solo alcune delle opere previste, le più urgenti. Ce ne sono molte altre. Come il peduncolo di Ferno, che porta alla zona industriale. Oppure la bretella di Samarate, per unire le vie Milano e Ollearo. Ma anche il maxiprogetto della tangenziale ovest di Gallarate, che collegherebbe la zona dei Fontanili – al confine con Besnate – all’innesto della Sp28 a Cardano al Campo. Interventi di cui si parla da anni e che non sono mai stati realizzati. E se per alcuni si sono ormai perse le speranze, per altri (come quelli citati all’inizio del capitolo) i sindaci sono convinti che l’opportunità da cogliere sia proprio ora. O mai più.

ciclopedonale casorate cardano masterplan – MALPENSA24



 

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