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“La scuola della Terra”: le nuove esigenze dell’Agrifood nel
progetto di FCI

Roma 18 maggio – Il progetto “La scuola della Terra” nasce da un
idea della Presidente della Fondazione Creativi Italiani Vanna Fadini.
In un contesto mutevole, dove il settore Agrifood sta subendo veloci e
notevoli cambiamenti, vi è la necessità di salvaguardare l’ambiente
naturale e antropico attraverso il perseguimento della strategia della
Sostenibilità e di quella della Economia Circolare.
Sempre più giovani aspirano a vivere e lavorare in un contesto naturale
ed equilibrato, rifuggendo dai modelli sociali, economici, abitativi
delle città e perseguendo uno stile di vita più ambientalmente
sostenibile. Con l’’introduzione di avanzate tecnologie in campo
digitale, biologico e nanotecnologico nelle strutture produttive
dell’agricoltura e della trasformazione alimentare dei prodotti
agricoli si possono incrementare sensibilmente l’efficienza dei
processi produttivi, la qualità del loro output e di ridurre
l’utilizzo di risorse materiali ed energetiche anche attraverso azioni
di riciclo e riuso (Agricoltura Rinnovabile). In particolare, le nuove
tecnologie consentono anche di mantenere in vita specie antiche,
diversificando così la gamma dei prodotti offerti al consumatore,
personalizzati e con un significativo contenuto emozionale, al posto dei
prodotti standardizzati dell’Agrifood di massa.

Evoluzione del modello strategico e operativo del “farmer”

I fattori di cambiamento sopra descritti determinano rilevanti impatti
sul settore Agrifood e sulla figura del “farmer” che deve possedere
le competenze e le capacità per gestire un articolato e complesso
processo, dalla produzione agricola alla trasformazione alimentare fino
alla commercializzazione, alla distribuzione e al recupero/riciclo, che
coinvolge una molteplicità di aspetti (tecnologici, in particolare
Internet per e-commerce, economici, finanziari, commerciali e di
marketing) in un campo dove la disintermediazione sta aumentando in
misura rilevante. Oggi al “farmer” si richiede di uscire dal modello
imprenditoriale tradizionale focalizzato sul “sapere fare
efficientemente buoni prodotti”, delegando ad altri operatori di
business le funzioni non produttive (in particolare quelle commerciali e
distributive). Il “farmer” deve possedere un rilevante patrimonio di
conoscenze in una molteplicità di campi tecnico-scientifico,
manageriale, organizzativo e di marketing.

La Scuola della Terra

“Entro il 2030 accertarsi che tutte le persone abbiano le
informazioni rilevanti e la giusta consapevolezza dello sviluppo
sostenibile e di uno stile di vita in armonia con la Natura” ONU
Agenda 2030, traguardo 12.8.
Rispetto alle esigenze ipotizzate sull’evoluzione del settore
Agrifood, la Fondazione Creativi Italiani, ha inteso portare un
originale contributo al loro soddisfacimento attraverso la progettazione
di un’innovativa struttura per l’enpowerment delle conoscenze e
dell’organizzazione, denominata “Scuola della Terra”.
La sua missione generale punta a contribuire all’innovazione e alla
qualificazione delle strutture produttive del settore Agrifood, sia in
Italia, sia nei Paesi del bacino del Mediterraneo, attraverso attività
di formazione, trasferimento tecnologico per l’innovazione dei
processi produttivi e dei prodotti funzionali al benessere e alla salute
e supporto alla creazione di start-up avanzate basate su conoscenze
tecnico-scientifiche. Si vuole così contribuire al reinserimento nelle
attività del settore Agrifood di lavoratori espulsi dalle imprese
dell’industria e dei servizi e favorire soprattutto tra gli studenti
della scuola primaria e secondaria, la crescita di una cultura della
terra, dell’ambiente e dell’alimentazione, improntata alla
sostenibilità e alla cura della salute, nella prospettiva della
Cittadinanza Attiva.
“La Scuola della Terra” si configura come un importante agente per la
Transizione Ecologica e la Transizione Digitale, obiettivi
dell’attuale Governo nazionale e del PNRR, contribuendo allo sviluppo
economico e tecnologico del settore Agrifood nei territori di interesse,
nella prospettiva della Sostenibilità e dell’Economia Circolare. I
fondi europei per il settore agroalimentare sono i più dotati e
rafforzati con ulteriori fondi europei di prossima generazione. Inoltre,
i fondi sono ricevuti dal quadro della politica agricola comune
finanziata dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e
dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) per fornire un intervento
adeguato, secondo le esigenze di ogni regione dell’UE. La
trasformazione agroalimentare deve seguire la tabella di marcia del
Green Deal dell’UE che mette in campo 50 iniziative, tra cui due
strategie centrali: la “Strategia dalla fattoria alla forchetta” e la
“Strategia della biodiversità”, sfide che il settore agroalimentare
dovrà raggiungere per la sua transizione verso la sostenibilità, la
digitalizzazione e, infine, la ripresa economica del settore.
La proposta della “Scuola della Terra” si inserisce in toto nel
quadro programmatico dell’EUROPEAN GREEN DEAL
(https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal_en
[2]) in particolare per quanto riguarda lo sviluppo del vettore FARM TO
FORK STRATEGY (
https://ec.europa.eu/food/horizontal-topics/farm-fork-strategy_en [3] ).

 

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