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TRENTO. Un trend positivo per il turismo. Il Trentino cresce nei numeri delle presenze ma anche nella redditività. Gli albergatori chiedono in ogni caso una riduzione della pressione fiscale e una riforma della formazione professionale con una maturità dopo 4 anni. I nodi sono la difficoltà nel reperire il personale (le dimissioni sono il 18,1% del totale e questa dinamica non è dettata, spiega Asat, esclusivamente dalle condizioni economiche) e la ricerca degli alloggi con la volontà di rifunzionalizzare le strutture ricettive dismesse in foresterie per i lavoratori. C’è la volontà di puntare sull’intelligenza artificiale e sulla diversificazione dell’offerta, anche a fronte della crisi climatica.

 

“Nel 2023 – commenta Giovanni Battaiola, presidente di Asat – il turismo è cresciuto rispetto al 2022 sia per quanto riguarda gli arrivi (+8,4%) sia per quanto riguarda le presenze (+7,7%). Questo andamento si rileva sia nel settore alberghiero, che ha registrato una crescita del 7,8% negli arrivi e dell’8,2% nelle presenze, sia nel settore extralberghiero con un aumento del 10,1% negli arrivi e del 6,7% nelle presenze. Il tasso di occupazione dei posti letto è stato del 60,3%, mentre la permanenza media provinciale si attesta sulle 3,8 notti”.

 

Non sono gli unici indici in crescita, il software H-benchmark, la piattaforma di sistema che misura le performance delle aziende ricettive: “La redditività è aumentata nel corso dell’ultimo anno, portando la tariffa media per camera venduta a crescere di quasi il 10%”.

 

E’ un buon momento per il turismo trentino, l’ultimo rapporto Ispat ha confermato che i numeri di arrivi e presenze del 2023 hanno superato i valori del 2019 facendo risultare lo scorso anno il migliore degli ultimi dieci, con un aumento importante degli ospiti stranieri ma anche degli italiani che scelgono il nostro territorio per le vacanze.

 

Nel 2023 si sono registrati più di 19 milioni di pernottamenti, il 70% dei quali nelle strutture alberghiere, con una prevalenza di turisti italiani (57,6%). Per quanto riguarda i turisti stranieri, nel 2023 si è riscontrato un aumento di pernottamenti del 15,9% rispetto all’anno precedente, in linea ai risultati pre-Covid.

 

“La qualità dell’offerta turistica – prosegue Battaiola – è confermata anche dal livello di soddisfazione dei nostri ospiti: secondo i dati raccolti da Trentino Marketing attraverso la piattaforma TrustYou nel periodo gennaio/dicembre 2023, le strutture trentine hanno raccolto complessivamente oltre 360mila recensioni, la quasi totalità delle quali (90%) viene categorizzata come positiva. L’indicatore di performance si attesta su valori molto alti toccando quota 88,2 (su 100). Analizzando l’andamento nei singoli mesi dell’anno, poi, si riscontrano valori in netta ripresa tra gennaio e maggio rispetto allo stesso periodo del 2022, mentre nel periodo estivo si è rilevato un calo del numero dei pernottamenti, con giugno che ha perso il 2,7% e luglio lo 0,9%. Agosto, seppur con un calo del 3,8%, mantiene il più alto numero di presenze; il mese di settembre segna una crescita pari al 3% e anche i mesi in coda dell’anno evidenziano variazioni molto positive. Quest’ultimi dati confermano un crescente interesse verso il nostro territorio anche nei mesi primaverili e autunnali, le cosiddette belle stagioni. Per favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile su tutto il territorio occorre distribuire i flussi turistici su più mesi, evitando i picchi stagionali”.

 

Investimenti. “Il turismo trentino va bene. E’ proprio in questo momento che è essenziale continuare a supportarne lo sviluppo e la competitività attraverso una riduzione della pressione fiscale – prosegue Battaiola – in particolare sugli immobili e un’incentivazione degli investimenti. A tal proposito è necessario che la Banca centrale europea sostenga la crescita tagliando il prima possibile il costo del denaro per rilanciare gli investimenti delle imprese e per sostenere la domanda e il potere di spesa delle famiglie”.

 

Professioni del turismo. “La categoria degli albergatori continua a vivere criticità nel reperimento del personale, anche se rispetto allo scorso anno queste sono parzialmente rientrate”, evidenzia il presidente di Asat. Tra commercio, alberghi e ristorazione, il settore nel 2023 ha registrato 47.214 occupati, ma anche una forte incidenza di dimissioni volontarie.

 

Tra i settori dell’accoglienza e della ristorazione, le dimissioni sono state oltre 4.500 (il 18,1% del totale delle dimissioni). “Spesso si parla di poca attrattività individuando nelle retribuzioni o nella stagionalità dei contratti le principali cause: pensiamo che sia sbagliato ridurre il tutto a una questione economica. Nelle ultime stagioni, attraverso la contrattazione individuale, i nostri collaboratori sono riusciti a concordare retribuzioni più elevate: i salari riconosciuti dalle aziende associate risultano superiori di oltre il 10% rispetto ai valori medi comunicati dalla provincia. Inoltre, l’anno scorso abbiamo sottoscritto un accordo di secondo livello che riconosce un welfare aggiuntivo al personale impiegato nelle nostre strutture. È fondamentale cambiare la narrazione che facciamo dell’impiego nel nostro settore e, soprattutto, l’organizzazione delle nostre aziende in modo da consentire, a chi lavora nel nostro comparto, di ricercare un maggiore equilibrio e un migliore bilanciamento tra il tempo di vita e quello di lavoro“.

 

Formazione professionale. L’Asat ha incontrato la vice presidente della Provincia e assessore provinciale all’istruzione, Francesca Gerosa, per parlare di formazione professionale, proponendo una riforma con l’istituzione di una maturità in quattro anni.

 

“Servono percorsi d’orientamento chiari per gli studenti che stanno ultimando le scuole medie. E la riforma dell’attuale sistema di Alta Formazione Professionale – ha aggiunto – deve prendere forma celermente, definendo il quadro normativo che consentirà la nascita delle Its Academy. Sosteniamo la creazione di un’unica fondazione cui partecipino tutte le associazioni di categoria”.

 

Alloggi. Troppo spesso la ricerca di un alloggio per i collaboratori del turismo è complessa, a causa dei prezzi elevati o per la scarsità di immobili disponibili, in particolare nelle zone in cui sono presenti molti alloggi turistici o seconde case.

 

L’Asat chiede di rifunzionalizzare le strutture ricettive dismesse in foresterie per i lavoratori: la nuova previsione normativa che consente di realizzare foresterie per un periodo massimo di 5 anni in immobili dismessi da almeno un anno non costituisce una risposta efficace alla tale problematica. Serve un ulteriore sforzo normativo.

 

Sostenibilità. “Gli impatti delle variazioni climatiche sul paesaggio e sull’ambiente – precisa Battaiola – possono determinare effetti differenti sia per l’offerta sia per la domanda turistica. Una maggiore ‘diversificazione’ del prodotto turistico rappresenta una strategia necessaria. La riduzione della nevosità e della permanenza della neve al suolo potrebbero ‘colpire’ gli sport legati alla neve. Diventa strategico puntare anche su offerte alternative allo sci, identificando per ogni destinazione fattori di unicità che possono essere valorizzati”. L’Asat è impegnata, sia a livello provinciale che nazionale, nello sviluppo e nella promozione di progetti a favore del turismo sostenibile.

 

La recente iniziativa “Asat2030: un futuro sostenibile per il turismo Trentino” approfondisce le tematiche legate alla sostenibilità e al futuro del turismo trentino, per individuare scenari e strategie che diano risposta ai cambiamenti in atto.

 

Enogastronomia. “Un turismo sostenibile privilegia e valorizza le componenti ambientali, i territori e le produzioni agroalimentari locali di qualità. Per valorizzare questa ricchezza dal punto di vista turistico, occorre proseguire e concretizzare velocemente le diverse progettualità avviate negli scorsi anni. È necessario – invita Battaiola – definire un percorso condiviso e coordinato che, partendo dalla Carta dei Valori della Sostenibilità del Trentino, sia in grado di disegnare un progetto di sistema”.

 

Infrastrutture e mobilità. “È importante investire nelle infrastrutture digitali, in particolare nella fibra ottica, che deve essere portata in tutti i territori per garantire alle attività imprenditoriali connessioni efficienti. Occorre proseguire nella ricerca di progettualità che favoriscano gli spostamenti delle persone e delle merci con mezzi sostenibili e alternativi all’automobile. Per migliorare l’accessibilità del Trentino devono essere realizzate opere fondamentali di collegamento anche con gli aeroporti di riferimento per il nostro territorio”.

 

Contributi e incentivi. Il nuovo Bando Olimpiadi interverrà con contributi fino al 30% dedicati al settore alberghiero, del commercio e dei servizi, rivolto a tutte le imprese del settore, anche quelle dei territori non direttamente interessati dai Giochi Olimpici invernali. “Questa misura permetterà alle nostre aziende di riqualificarsi ulteriormente – dice Battaiola – migliorando la qualità dei servizi e la propria redditività. In occasione dell’imminente modifica dei criteri attuativi per gli investimenti fissi previsti dalla legge 6/2023, auspichiamo venga riservata un’attenzione particolare per le attività turistico ricettive. Chiediamo un ulteriore sforzo alla politica provinciale nel sostenere le imprese del settore turistico che effettuano investimenti a favore della sostenibilità e della produzione di energia da fonti rinnovabili. In tema di risorse, è importante che quelle destinate alla promozione turistica vengano confermate. L’Asat ha proposto alla Provincia l’adozione di una misura che preveda che, a fronte di eventi organizzati dalle Apt nei mesi autunnali e primaverili, gli hotel che si impegnano ad allungare o anticipare l’apertura possano contare su di un contributo che consenta loro di coprire parzialmente i maggiori costi del personale”.

 

Intelligenza artificiale. L’Asat ha dedicato a questo argomento l’incontro autunnale. “Chi impara a utilizzare l’IA – conclude Battaiola – per agevolare le proprie attività lavorative, riesce a ottenere vantaggi economici e di risparmio di tempo da impiegare in altre attività, innalzando così la qualità della propria vita. Nel settore turismo questo vuol dire poter essere più efficaci nella comunicazione, automatizzare le risposte ai propri clienti, tradurre i testi in più lingue, personalizzare l’offerta e migliorare la commercializzazione delle nostre strutture. Quella dell’IA è la nuova frontiera verso la quale dobbiamo orientare l’attenzione perché può consentire al settore turismo di fare un salto di qualità considerevole”.

 

Presente anche l’assessore provinciale al turismo all’assemblea annuale dell’Associazione degli scorsi giorni all’Auditorium Sant’Orsola a Cirè di Pergine Valsugana. “Condivido che la sfida della mobilità nel territorio provinciale sarà fondamentale nei prossimi anni. Mobilità non vuol dire solo strade, ma anche servizi di qualità. Basti pensare a tutto quello che dovremmo fare in Val di Fiemme e Fassa in vista delle prossime Olimpiadi 2026. Fondamentale la scuola: bello vedere oggi, qui, la presenza di tanti studenti delle scuole (era presente l’Istituto De Carneri, ndr), perché devono capire chi sono, cosa fanno e dove vogliano andare gli albergatori del Trentino. Con convinzione abbiamo emanato i Bandi Qualità, con un ottimo successo. La Provincia ha offerto grandi opportunità di investire nella qualità dei servizi turistici trentini. Termino dicendo che tutto il turismo trentino fa squadra, perché chi frequenta gli alberghi, i rifugi o gli agritur è un tipo di turista diverso, con esigenze e peculiarità differenti”, conclude Roberto Failoni.



 

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