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Il Bonus Acqua Potabile (o Bonus Idrico), applicabile alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2023 per sistemi di miglioramento dell’acqua potabile – ad esempio installando un casa un depuratore – si traduce in un credito d’imposta del 6,45%.

Lo ha reso noto l’Agenzia delle Entrate al termine della verifica sul numero di domande pervenute rispetto alle risorse disponibili.

Come utilizzare il Bonus Acqua Potabile

Il bonus complessivamente richiesto per il 2023 è risultato pari a oltre 23 milioni di euro a fronte di un plafond di 1,5 milioni di euro, per cui a ciascun beneficiario spetta il 6,45% (1.500.000 /23.255.702) di quanto richiesto. Lo scorso anno era stato concesso quasi il 18%.

I beneficiari possono visualizzare il contributo spettante nel proprio Cassetto Fiscale all’interno dell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate e fruito dal 2024.

Il bonus può essere utilizzato in compensazione con F24 (utilizzando il codice tributo “6975”) oppure nella dichiarazione dei redditi in caso di persone fisiche non titolari di attività d’impresa o lavoro autonomo. In questo secondo caso, il bonus va indicato nel 730/2024 ed in quelli successivi qualora avanzi credito, fino al completamento del suo utilizzo.

Bonus idrico per acqua potabile: cos’è

Il Bonus Acqua Potabile o Bonus Idrico (articolo 1, commi 1087-1089, legge 178/2020) è finalizzato a migliorare qualitativamente le acque destinate al consumo, purché siano erogate dagli acquedotti. Dunque, riguarda l’acqua che esce dal rubinetto di casa ed i relativi sistemi.

Si tratta di un credito d’imposta pari al fino al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre, che in ogni caso non deve superare i seguenti importi:

  • 1.000 euro per ogni unità immobiliare, richiesto dalle persone fisiche non esercenti attività economiche;
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale, richiesto da tutti gli altri soggetti.

La normativa di riferimento

Il riferimento di legge più recente per il Bonus Acqua Potabile è la Legge di Bilancio, che ha prorogato il Bonus Idrico di cui all’articolo 1, commi da 1087 a 1089, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, prevedendolo all’Articolo 1 comma 713 della Legge 234/2021. A questo link le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per la compilazione del modello di domanda.

Per quali dispositivi vale il Bonus Acqua Potabile

 Il Bonus Acqua Potabile viene concesso per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:

  • filtraggio,
  • mineralizzazione,
  • raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290

NB: questo credito d’imposta, che è su domanda al Ministero, non va confuso con il Bonus Acqua in Bolletta, concesso in modo automatico alle famiglie a basso reddito ISEE, a cui vengono applicate direttamente in bolletta gli sconti stabiliti dall’ARERA, sulla base delle tariffe locali.

Come e quando richiedere il Bonus Idrico

Previo finanziamento annuale della misura, per ottenere il bonus è necessario inviare all’Agenzia delle Entrate il modello di “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile” nei tempi stabiliti. L’importo delle spese sostenute per i dispositivi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica deve essere documentato tramite fattura elettronica o documento commerciale con il codice fiscale del soggetto che richiede il credito.

Privati e soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, inoltre, devono effettuare il pagamento con versamento bancario o postale o altri sistemi di pagamento tracciabile che non prevedano i contanti. Le informazioni sugli interventi vanno trasmesse poi all’Enea.

L’ammontare delle spese agevolabili va poi comunicato in febbraio all’Agenzia delle Entrate tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia (sezione Servizi, categoria Agevolazioni, voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile).

In alternativa, è possibile inviarla come file conforme alle specifiche tecniche della scheda informativa. Bisogna farlo utilizzando il servizio web dell’Agenzia delle Entrate (dal percorso: Servizi > Agevolazioni > Credito d’imposta dell’acqua potabile).  Si può anche inviare una comunicazione sulla base dell’apposito modello e delle specifiche tecniche indicate nella scheda informativa, previo controllo di conformità (con il software specifico predisposto dalle Entrate).

 

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