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Non sarà retroattivo l’obbligo di spalmare i crediti del superbonus su dieci anni, anziché su quattro, previsto da un emendamento che il Governo presenterà entro venerdì prossimo.

Lo ha precisato il sottosegretario al Ministero dell’economia Federico Freni in commissione Finanze del Senato, che è impegnata in questi giorni nell’esame del disegno di legge di conversione del Decreto Taglia Cessioni (decreto-legge n. 39/2024) e dei relativi emendamenti parlamentari.

Freni ha così rassicurato rispetto alle preoccupazioni manifestate dal direttore generale dell’ANCE Massimiliano Musmeci e dal vice direttore generale vicario dell’ABI, Gianfranco Torriero, che in una nota congiunta hanno ieri dichiarato: “In questa fase complessa è importante dare certezze e rafforzare la fiducia. Interventi retroattivi sul Superbonus minerebbero la fiducia di famiglie, imprese e investitori”.

Musmeci e Torriero hanno ricordato che “lo stesso Ministro dell’Economia ha più volte indicato che non ci sarà il ricorso a interventi retroattivi”.

Un fondo per gli enti del Terzo settore

Ieri 8 maggio in commissione Finanze del Senato è intervenuto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che, in merito agli emendamenti parlamentari presentati, ricorda che alcuni emendamenti prevedono il mantenimento delle disposizioni che consentono l’esercizio delle opzioni per lo sconto in fattura o la cessione del credito, indipendentemente dal reddito, per gli interventi inerenti alle barriere architettoniche e per quelli utilizzati dagli enti del Terzo settore, dalle Onlus, dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale. In proposito, evidenzia che il Governo ha dovuto limitare il ricorso a tali strumenti, che di fatto hanno costituito la creazione di una moneta parallela, ma è consapevole che alcuni soggetti, come quelli, ad esempio, del Terzo settore non possono utilizzare lo strumento della detrazione. Giorgetti preannuncia quindi l’intenzione del Governo di presentare un emendamento volto a costituire un fondo con una specifica dotazione, finalizzato a riconoscere agli enti in questione un contributo diretto per sostenere la riqualificazione energetica e strutturale su immobili di loro proprietà.

Con riferimento invece agli eventi sismici, il ministro dell’Economia evidenzia che alcuni emendamenti parlamentari intendono ampliare il perimetro degli enti territoriali attualmente previsto dall’articolo 1 che possono continuare a fruire delle disposizioni che consentono l’esercizio delle opzioni per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Precisa tuttavia che la misura prevista dal decreto-legge è stata oggetto di una precisa quantificazione effettuata dalle autorità competenti e ogni ulteriore estensione dovrà essere adeguatamente valutata sotto il profilo finanziario.

Obbligo 10 quote annuali di pari importo

Giorgetti richiama quindi gli emendamenti che prevedono, su opzione del contribuente, una ripartizione in 10 anni per tutti gli interventi per i quali era prevista la possibilità di optare per lo sconto in fattura o cessione del credito, nonché un’opzione per la ripartizione della detrazione in 10 anni da esercitare con la dichiarazione dei redditi 2024, e gli altri che prevedono, sempre su opzione del contribuente, una ripartizione in 10 anni per gli interventi agevolati Superbonus per i quali non si applica il blocco delle opzioni per lo sconto in fattura o la cessione del credito ai sensi dell’articolo 2, commi da 1-bis a 3-ter.1 del decreto-legge n. 11 del 2023. Il ministro ha informato quindi che il Governo presenterà una proposta emendativa volta a prevedere che, per le spese sostenute, a partire dal periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame, le detrazioni fiscali relative a interventi edilizi siano ripartite in 10 quote annuali di pari importo.

Giorgetti chiarisce come la previsione delle 10 quote annuali di pari importo rappresenterà un obbligo e non un’opzione per il contribuente.

Il ministro precisa che, come indicato sia nella premessa al Documento di economia e finanza sia in sede di audizione sullo stesso documento presso le competenti Commissioni permanenti, il profilo del deficit a legislazione vigente per il biennio 2025-2026 è leggermente diverso da quello previsto nella Nadef 2023 per effetto dell’incremento, superiore alle attese, degli oneri connessi al Superbonus e ad alcune spese in conto capitale. L’emendamento che il Governo intende presentare, che prevede la ripartizione in dieci quote annuali dei crediti fiscali relativi a interventi edilizi, è finalizzato ad allineare l’andamento a legislazione vigente del deficit indicato nel DEF 2024 con quello programmatico della Nadef 2023 (a tal fine sono necessari 700 milioni nel 2025 e 1,7 miliardi nel 2026).

Emendamenti bocciati dal Governo

Per quanto riguarda gli emendamenti che differiscono l’entrata in vigore delle misure restrittive in materia di bonus edilizi, e prevedono altresì l’estensione delle fattispecie che continuano a beneficiare dello sconto in fattura o cessione del credito, Giorgetti chiarisce che tali emendamenti comportano oneri incompatibili con gli andamenti delineati nel Documento di economia e finanza 2024, che scontano gli effetti finanziari delle ultime rilevazioni di ENEA e Agenzia delle entrate. Analoghe considerazioni il ministro ha svolto svolge sulle proposte emendative che prevedono deroghe al divieto di remissione in bonis.

Allo studio emendamenti contro le operazioni usuraie e per migliorare gli andamenti di cassa

Il titolare del MEF anticipa che sono allo studio alcune proposte emendative volte a migliorare, in particolare, gli andamenti di cassa connessi all’ingente esborso finanziario derivante dalla disciplina del Superbonus, che escluderanno la possibilità per i beneficiari delle detrazioni in esame, di esercitare l’opzione per la cessione del credito di imposta ai sensi dell’articolo 121, comma 1, lettera b), del decreto-legge n. 30 del 2020, relativamente alle rate residue delle detrazioni non ancora fruiti, e limiteranno alla tipologia di poste con le quali possono essere compensati i crediti di imposta relativi a bonus edilizi, in particolare al fine di salvaguardare gli equilibri delle entrate relative al settore previdenziale. È altresì allo studio una norma che si occupi di quelle situazioni in cui la cessione del credito di imposta ha configurato operazioni che, per analogia, potrebbero essere definite usuraie.

Potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo dei Comuni

Inoltre, prendendo spunto dagli emendamenti parlamentari presentati, al fine di rafforzare le attività di individuazione da parte delle Amministrazioni pubbliche di “abusi di diritti”, Giorgetti avverte che un ulteriore emendamento del Governo introdurrà il potenziamento dell’attività di vigilanza e controllo dei Comuni in relazione agli interventi relativi al Superbonus, che sarà incentivata riconoscendo una quota pari al 50 per cento delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo sia in relazione a tributi statali sia alle sanzioni civili emerse a seguito di accertamento.

In conclusione, il ministro dell’Economia ribadisce che le iniziative del Governo sono legate alla necessità di disporre un quadro chiaro sugli effetti di finanza pubblica delle varie agevolazioni edilizie, considerato che entro l’estate dovrà essere presentato alla Commissione il Piano strutturale in questa fase transitoria in vista del nuovo Patto di stabilità e crescita.

Aree colpite da eventi climatici avversi

Giorgetti specifica inoltre che la posizione del Governo relativamente alle aree colpite da eventi climatici avversi è di demandare ai vari Commissari la gestione delle risorse per le ricostruzioni superando la logica dell’incentivazione di iniziativa dei singoli soggetti. In termini generali, il Governo ritiene opportuno che, per il futuro, le misure di agevolazione debbano passare attraverso un onere comunicativo iniziale e sottoposto ad un tetto di spesa correlato alla capienza di uno specifico fondo, che, se esaurito, si potrà eventualmente valutare se, e di quanto, integrare.

Eurostat sui principi di contabilizzazione dei crediti fiscali legati al Superbonus

Il ministro ribadisce quindi la necessità di una maggiore chiarezza sugli effetti di finanza pubblica degli incentivi fiscali e auspica che Eurostat definisca in maniera definitiva, auspicabilmente entro giugno, i principi di contabilizzazione dei crediti fiscali legati al Superbonus. Per inciso fa presente che le nuove regole di bilancio che vanno delineandosi comporteranno il rispetto di differenti vincoli per coprire le leggi di spesa.

Giorgetti ha concluso il suo intervento precisando che le proposte emendative del Governo verranno presentate entro la giornata di venerdì prossimo.

 

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