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Orologi e contanti per decine di migliaia di euro in cambio di favori che vanno dall’assegnazione di spazi portuali a Genova a pratiche di corruzione. Sono dieci le misure cautelari scattate nell’ambito di un’indagine lunga più di quattro anni che sta scuotendo i vertici di Regione Liguria. Ai domiciliari anche il governatore Giovanni Toti: secondo la Procura avrebbe ricevuto complessivamente 74.100 a fronte di vari “impegni”. Stessa misura cautelare per l’imprenditore del porto Aldo Spinelli e per Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere e capo di gabinetto di Toti, accusato di corruzione elettorale aggravata perché, per l’accusa, avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra, in particolare del clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. In carcere l’ad di Iren Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Coinvolto anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale con l’accusa di corruzione.

Le accuse a Giovanni Toti: 74.100 euro in cambio di favori

A Giovanni Toti si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e dal figlio Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, le promesse di vari finanziamenti e di aver intascato complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni. Tra questi quello di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da “libera” a “privata”. E ancora: avrebbe ricevuto denaro per agevolare una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse e pendente presso gli uffici regionali; per velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli), pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e approvata il 2.12.2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22); assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI), 3 ; agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).




vedi anche

Corruzione Liguria, da Toti a Spinelli: chi sono le persone coinvolte

Esselunga e il finanziamento illecito

Da Moncada, consigliere di Esselunga, Toti e il suo capo di gabinetto Cozzani avrebbero accettato la promessa di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del ’22, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.

Cozzani e Cosa Nostra

Cozzani è accusato inoltre di corruzione elettorale aggravata perché avrebbe promesso posti di lavoro e appartamenti di edilizia residenziale migliori per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità di Riesi (Caltanissetta) di Genova (almeno 400 preferenze) verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente” e verso un altro indagato, Stefano Anzalone, e alcuni altri candidati della predetta lista non sottoposti a indagini. Le stesse accuse sono mosse a Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, adesso sospesi da Forza Italia.

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vedi anche

Arresto Toti, il vicepresidente Alessandro Piana sarà facente funzioni

Le accuse a Signorini: orologi e soggiorni a Monte Carlo pagati dalla famiglia Spinelli

Paolo Emilio Signorini è indagato perché avrebbe accettato da Aldo Spinelli e Mauro Vianello, un altro imprenditore portuale anche lui ai domiciliari, benefit e utilità sempre in cambio di diversi favori per le loro attività. Si parla di 15 mila euro in contanti nel 2022; 22 soggiorni di lusso dal valore di 42 mila euro per un totale di 42 notti all’Hotel de Paris di Monte Carlo tra il 2021 e il 2023 (con extra come trattamenti estetici, posti riservati per eventi come il Rolex Monte Carlo Masters, fiches per la Casa del Gioco di Montecarlo e una borsa Chanel per terzi); un bracciale oro Cartier da 7200 euro (per terzi). A questo si aggiunge il fatto che Spinelli avrebbe offerto a Signorini un incarico da 300 mila euro all’anno una volta terminato il mandato quale presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Da Vianello – titolare del 54,19% delle quote dell’impresa Santa Barbara, attiva nel settore dei trasporti e delle comunicazioni e specializzata nei servizi di Prevenzione, Vigilanza e Primo Intervento Antincendio nell’ambito del porto di Genova – Spinelli avrebbe ricevuto 6 mila euro nel 2022, un Apple watch da 439 euro, un soggiorno nell’appartamento di proprietà di Vianello dal 3.8.2022 al 10.8.2022, messo a disposizione dall’imprenditore alla moglie e alla figlia di Paolo Emilio Signorini.

Le contestazioni a Signorini

Signorini avrebbe ottenuto quanto contestato dai giudici per aver accelerato a favore di Spinelli la calendarizzazione della pratica in Comitato di Gestione (da lui presieduto) di rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli S.r.l.) e per aver rinnovato la concessione in questione per 30 anni. Avrebbe poi favorito Aldo Spinelli nella concessione di ulteriori spazi portuali nei rimanenti tre anni del suo mandato presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, e in particolare nella concessione delle aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter. Inoltre avrebbe permesso, sempre a favore di Aldo Spinelli, un’occupazione abusiva dell’area dell’ex Carbonile lato levante Nord e Sud in assenza di un titolo legittimante. Per Vianello avrebbe lavorato a un provvedimento che disponeva l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della Società Santa Barbara S.r.l.

L’indagine nata a La Spezia e le altre accuse a Cozzani

L’inchiesta è nata dalla trasmissione a Genova di atti di competenza della Procura della Repubblica della Spezia, che ha svolto indagini in un procedimento collegato. La Procura di La Spezia fa sapere che nell’ambito della sua competenza si contestano a Cozzani i reati di corruzione e di turbata liberty degli incanti. Ai domiciliari anche il fratello, Filippo Cozzani, imprenditore attivo nel settore della segnaletica stradale e della vendita di bevande all’ingrosso, e i fratelli Raffaele e Mirko Paletti, noti imprenditori milanesi e amministratori di society che operano anche nel Comune di Portovenere.

Alberghi gratis in cambio di bandi di gara agevolati

Tra il 2022 e il 2024 Cozzani avrebbe agevolato in vario modo gli imprenditori coinvolti in cambio di favori consistiti nel far sì che i medesimi commissionassero lavori o forniture alle imprese della sua famiglia, rappresentate legalmente dal fratello Filippo ma gestite, di fatto, anche da lui. Alcuni degli imprenditori coinvolti, in cambio dei suoi favori, avrebbero inoltre effettuato finanziamenti per il partito politico di cui Matteo Cozzani era esponente, nonché offerto in numerose occasioni ospitalità alberghiera gratuita a lui e ad altre persone da lui indicate. Tra gli episodi contestati all’ex sindaco di Portovenere a titolo di “favori” agli imprenditori coinvolti si segnala il bando di gara per la valorizzazione, mediante concessione, dell’immobile sede della ex scuola dell’infanzia “Michela Ravecca” di Portovenere, adiacente al Grand Hotel di proprietà della famiglia Paletti, fatto redigere dall’allora sindaco in modo da avvantaggiare i Paletti attraverso l’inserimento nel bando di un requisito restrittivo che solo loro potevano soddisfare, ovvero Ia disponibilità di un ampio locale ad uso palestra ubicato nel centro di Portovenere.

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Liguria, il governatore Giovanni Toti agli arresti domiciliari

 

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